STRUMENTAZIONE PER CHITARRA
La mia strumentazione
Ho suonato molte chitarre ed usato molti amplificatori e credo che la ricerca del suono perfetto non sia ancora terminata. Allo stesso modo sono pienamente cosciente che “the tone is in your fingers“, ossia che il suono dipenda in maggior parte dalle capacità e dalla espressività del chitarrista, e non da un insieme di sole valvole e circuiti stampati. Premesso questo, non posso tuttavia negare che certi amplificatori e certe chitarre suonino meglio (diversi) rispetto ad altri strumenti, almeno al mio orecchio.
Chitarre acustiche e classiche
Attualmente uso una chitarra acustica Fender, abbastanza economica, comprata all’incirca nel 1990. È economica ma suona definitivamente benone. Come chitarra classica ho una Eko costruita a Recanati in Italia e acquistata intorno al 1980. Ha un suono molto caldo. Entrambe le chitarre sono state da me lievemente modificate. L’intervento è molto semplice e consiste nell’asportazione del capotasto e del ponte. Sono degli inserti generalmente in plastica, in carbonio o in osso. Limando con una semplice cartavetra la parte inferiore del capotasto e del ponte, si otterrà una action più bassa e una suonabilità migliore dello strumento, soprattutto nelle posizioni dal decimo tasto in poi. Attenzione a non esagerare o le corde troppo basse toccheranno i tasti…
Chitarre elettriche e amplificatori
Ho suonato molte chitarre elettriche come Gibson, Fender, Ibanez, Ovation ecc… ma ho sempre preferito il suono Gibson.
La mia prima chitarra elettrica è stata una Ovation, modello Celebrity, accoppiata ad un amplificatore Steelphone e un overdrive boss. Il suono faceva davvero pena. La chitarra aveva un ponte simile al Floyd Rose e si scordava di continuo. Ho avuto anche una Ibanez modello RG550, modificata con humbucking Evolution by Di Marzio. Niente male come suono e tutto sommato ad un prezzo molto buono. Nel 1991 comprai la mia prima Gibson, modello Les Paul Standard, che suonavo abbinata ad un combo Marshall modello Jcm900 da 100 watt. Una piccola bestia di amplificatore. Buon suono, in formato comodo e trasportabile.
Poi venne l’era dei Rack e non potei fare a meno di resistere. Comprai un preamplificatore Soldano SP77, un finale Marshall 100 watt con valvole 5881 (si 5881, non EL34) e un Quadraverb. Come cassa usavo una 4×12″ Marshall 1960 con coni G12t75. Il suono era una lametta, le frequenze acute erano enfatizzate al massimo ed io non ero molto contento. Il Soldano, si sa, ha un suono molto brillante e definito, ma va accoppiato con un finale giusto e soprattutto con coni diversi. Comprai una cassa VHT 4×12″, con coni Eminence, dal suono più scuro e gradevole, almeno per il mio orecchio. Poi dovevo trovare un nuovo finale, perchè quel Marshall, a mio avviso, non suonava un gran che bene. Alla fine decisi che il migliore amplificatore da abbinare ad un preamp Soldano fosse… quello scelto dirrettamente dal costruttore, mr. M.Soldano. Quindi vendetti tutti i rack e comprai una testata Soldano modello Hot Rod 100 plus.
Come reverberi usavo quelli di un Intellifex, della Rocktron, che a tutt’oggi credo sia uno dei migliori mai ascoltati (ed inoltre è molto economico). Il suono era fantastico, in situazioni live e studio. Per suonare in casa, invece, era troppo potente. Settato a livelli bassi di volume il suono faceva pena. Quindi comprai un combo Mesa Boogie da 30 watt, con valvole finali EL84. Fantastico! Anche troppo potente per esercitarmi in casa. Perfetto anche per suonare in piccoli Clubs, specie se abbinato a una cassa esterna ulteriore. Io ho usato delle Mesa Boogie con coni Electro Voice, veramente superlativi. Acquistai in tutto due casse Mesa EV da un cono ciascuna di 12″ e verificai che il suono della testata Soldano era veramente incredibile se accoppiato a quete casse! Migliore addirittura della 4×12 VHT! Quelle piccole casse Mesa Boogie erano delle belve! La mia Les Paul cominciava a non tollerare eccessivi livelli di saturazione e i rumori e i ronzii dei pick ups erano molto fastidiosi. Il liutaio Luca Rossi, di Pisa, mi consigliò di sostituirli con gli EMG, modello 85 e 89.
.In principio l’89 fu installato al ponte, mentre l’85 al manico. Presto, però chiesi di invertire i due humbucking, per avere il modello 89 al manico. Il modello 89 è splittabile diventa un single coil. Così potevo avere dei suonini stile telecaster… da una Les Paul! Il risultato è formidabile. Il modello EMG85 (alnico) al manico ha un suono più corposo del modello 81 (ceramico), ed un volume di uscita maggiore. Il modello 89 è praticamente un 85, ma splittabile con un push/pull sul potenziometro del volume. La chitarra così settata poteva fare di tutto. Mi sorprende che i pick up EMG siano famosi solo nell’ambito Heavy Metal. I suoni puliti sono bellissimi. Infatti anche Mark Knopler li usava sulle sue costosissime chitarre Pensa Suhr. E’ vero, fanno mancare un pò il suono vintage della Les paul. Però posso dire che anche con distorsioni estreme la chitarra era silenziosissima. Quando provo una Les paul, ad esempio in un negozio, su un ampli Hi Gain, da una parte invidio il suono originale della Gibson, e dall’altra non sopporto tutti quei rumori, fischi e ronzii dei pick up Gibson. Di fatto sono chitarre concepite per andare su un Jcm800 Marshall, non su una testata VHT. Nel dubbio instillato da così tanti detrattori dei pick up attivi (che comunque al 99% parlano solo per sentito dire e sulla base di quanto letto nel web, da altri falsi intenditori) ho provato ad installare dei Lindy Fralin. Mi piace molto il loro attacco. Sono sicuramente più vivi e… più rumorosi degli EMG. Un pò nasali sui puliti… direi una via di mezzo tra i vecchi PAF e il moderno. Per adesso decido di tenerli!
A proposito di VHT, ho suonato anche molti anni con una bellissima Ultra Lead da 120 watt.
Bellissima. Il suono era bello definito e corposo, con frequenze più calde rispetto alla testata Soldano. Questo è veramente uno dei migliori amplificatori che abbia mai avuto. Non ho veramente parole per esprimere la bellezza del suono, del canale distorto, del lead e del crunch. Il pulito forse non è bellissimo, ma comunque buono. Poi vendetti questo amplificatore perchè smisi di suonare live… e con esso vendetti anche una bellissima Les paul Custom nera, che tutt’oggi ancora rimpiango. Dal 2005 al 2010 ho suonato quasi esclusivamente la chitarra acustica.
Nel 2011 ho comprato una testata Diezel modello Einstein 50 watt, con 2 finali EL34, dal suono versatilissimo!
Il suono migliore è il crunch stile texas. Tiro fuori dei suoni vintage anche con i pick up EMG! Sono veramente soddisfatto. Il suono è molto corposo e scuro, tuttavia non definito come la VHT e non incisivo come il Soldano. Bisogna stare attenti a non esagerare con la manopola “deep”. Il suono distorto è molto compresso ed ha un carattere particolare. Le EL34 conferiscono all’ampli Diezel un suono graffiante, che deriva dalle vecchie testate Marshall, quindi molto diverso dalla Soldano Vht UL, che hanno valvole finali rispettivamente 5881 e kt88 (valvole con molta headroom, definizione). Quindi con questo Einstein bisogna stare attenti a non esagerare col gain, perchè alla fine si rischia di impastare troppo le note!
Il suono pulito è bello e ricorda molto il Fender blackface. La Einstein è una testata più piccola nelle dimensioni rispetto alle altre e questo le conferisce un look simpatico. Mi piace! Ha moltissimi suoni e anche due master, così puoi alzarti il volume sull’assolo semplicemente schiacciando col piede il footswitch master. Non mi sono mai piaciuti quei chitarristi che in situazione live fanno soli con lo stesso livello della ritmica. Vedi le dita muoversi e non capisci mai cosa stanno facendo! Per questo è bene avere due volumi!
Veniamo ai canali di questa Diezel. Ci sono due canali. Il primo canale ha tre modalità: pulito, crunch e distorto. Quindi ci sono 3 suoni nel primo canale. Poi c’è il secondo canale lead chiamato Mega. In tutto quattro suoni, da moltiplicare per due perchè hai i due master con due volumi diversi (uno per la ritmica e uno per i soli). All’ampli è stata fatta una modifica da Mantovani per richiamare con footswitch le tre diverse modalità del primo canale. Quindi alla fine è come avere quattro canali e due master volumi. Il massimo della versatilità. Come delay sto usando un Nova repeater che suona molto bene. La cassa che uso è una Vertigo Custom Cabinet 2×12 con coni Eminence Wizard 2×12″ made in USA (non come i nuovi Celestion che sono fatti in Cina).
La cassa è stile Recto Cab, come misure. E’ in multistrato di betulla ed è fatta a mano. Suona molto calda e profonda, rispetto a una cassa con Vintage 30. Gli Eminence Wizard conferiscono un suono stile Angus Young… molto bello e rotondo. Sono molto soddisfatto.